Informazioni e riflessioni sull'elemento cardine dell'attrezzatura del clarinettista
Sono stati scritti libri interi al riguardo (ad es., Larry Guy, Manuale delle Ance ); alcuni se le costruiscono da soli (i tedeschi per tradizione, il sottoscritto per esperimento...), qualcuno prova a ritoccarle, qualcun altro si limita a scegliere le (poche) migliori in ogni scatola. In ogni caso, esse rimangono il cuore del sistema-clarinetto, il punto nevralgico (spesso dolente...) di ciascun strumentista. Esistono numerosi marchi, molti assai noti:
Alcuni marchi sono specializzati nella produzione di ance sintetiche di qualita':
Come accennavo sopra, esiste la possibilita' - piuttosto impegnativa - di costruirsele da soli, utilizzando macchine apposite o anche interamente a mano (vedi l'interessante video sulla costruzione ance ). Ritoccarle e' piu' agevole, anche se non equivale a "fare una magia", ovvero a farle funzionare tutte (magari...), bensi' a renderle maggiormente adatte alle nostre esigenze, alle caratteristiche del bocchino che usiamo, a migliorare la loro effettiva resa sonora. Sicuramente, mettere in atto un graduale rodaggio e' assai importante per ogni ancia nuova! Purtroppo, si deve dire la verita': l'unica regola certa sulle ance e' che ...sono imprevedibili! Basti esaminarle attentamente ad occhio nudo, vedere quanto sono delicate e sottili in punta, e riflettere sul materiale di cui sono fatte (canna, sensibilissima e piena di nervature naturali) e il compito arduo a cui le sottoponiamo suonandole (velocissime vibrazioni che le portano a battere migliaia e migliaia di volte sul bocchino; inumidirsi di saliva, che le intacca chimicamente, e seccarsi, molte volte ogni giorno). Proprio per queste ragioni, una volta trovate (e magari adattate) le poche ance 'buone' di un pacchetto, e' assai importante ottenere il meglio da loro, e possibilmente farle durare il piu' a lungo possibile.
A parte la marca, le ance si contraddistinguono essenzialmente per il loro NUMERO, solitamente da 1 a 5 (a seconda dei marcbi, eventualmente con misure intermedie: 1 e mezzo, 2 e mezzo...), che indica il loro grado di durezza (dal piu' soffice, l'1, al piu' duro, il 5). La maggior parte degli strumentisti si trova bene con le gradazioni intermedie, dal 2 e mezzo al 3 e mezzo: quelle sotto il 2 e mezzo di norma sono utilizzate dai principianti (ma non sempre, vi sono illustrissime eccezioni: ad esempio Giora Feidman. il grande maestro del klezmer), quelle dal 4 al 5 da strumentisti che prediligono bocchini piuttosto chiusi. Infatti, la scelta del numero dell'ancia dipende, oltre che dai gusti personali, dalla sua accoppiata col particolare bocchino adottato: piu' e' chiuso, piu' necessita di ance dure, e viceversa (per maggiori informazioni sulle caratteristiche dei bocchini, vedi la pagina relativa ).
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